Beatrice Cittadella, nobile ed illustre cittadina di Padova, visse cento e due anni e sette mesi, essendo nata il 10 agosto 1623 e morta il 14 marzo 1729. Era figlia del nobile Bonifacio Papafava e della contessa Pesarina Pesaro, e fin da bambina venne collocata nell'educandato delle Dimesse a S. Maria di Vanzo. In quel collegio mostro una precoce intelligenza nello studio, e tale fu il suo sviluppo fisico ed intellettuale che a soli 14 anni andò sposa al nobile Marco Cittadella di cospicua ed antica famiglia padovana.

Ebbe nove figli (tre maschi e sei femmine) il primo di essi, Francesco Maria, dotto e valente archeologo, fu dalla Serenissima Repubblica premiato col titolo di conte di Onara, titolo che tutt'ora detengono i suoi degnissimi discendenti. Un altro figlio di Beatrice prode capitano della Repubblica Veneta combatte nella disastrosa guerra di Morea contro i Turchi, fatto prigioniero assieme all'altro nobile padovano Antonio Zacco mori nell'ergastolo di Costantinopoli per la spietata crudeltà dei turchi.

Beatrice era assai profonda nella storia e nella letteratura, come pure nei lavori domestici, e conosceva anche il maneggio delle armi. Rimasta vedova a quarant'anni, non volle rimaritarsi per dedicarsi tutta alla famiglia ed ai suoi studi preferiti. Essa aveva una prodigiosa memoria ed anche nei suoi ultimi anni recitava poesia imparate o da essa composte. Raccontano i cronisti del tempo che vicina al cento anni di età perdesse quasi tutti i capelli, ma che oltrepassato il secolo le rinascessero copiosamente, ed essa scherzosamente diceva ai familiari, che incominciando allora a crescerle i capelli, le pareva di essere nel primo anno di età.

Ma quello che e più mirabile si e che ella stessa, per celebrare il suo centenario scrivesse una ottima poesia. Visse ancora due anni e sette mesi, ed e giusto che Padova serbi onorata memoria di una cosi sapiente e virtuosa gentildonna.